Cosa significa Freemium?
Chris Anderson, direttore di Wild, ha individuato e descritto diversi approcci a questo modello:
- limitazione temporale (gratis per i primi 30 giorni, poi a pagamento). Emblematico è l’esempio di acquisti di software;
- limitazione in base al numero degli iscritti (con accesso gratis a un certo numero di utenti e poi a pagamento);
- limitazione in base al tipo di cliente (offerte gratis o accessibili per un target specifico, a pagamento per un target indifferenziato);
- servizi che partono da una base di contenuti gratuiti di primo livello, per passare successivamente a contenuti migliori che sono a pagamento.
I fattori più importanti sono: il
tempo, il
luogo e l’
utente.
Tempo.
Per quanto riguarda il tempo, livelli di prezzi diversificati possono essere conseguenza di una
strategia di prezzo dinamico. I livelli di prezzo possono mutare dinamicamente in funzione del tempo di prenotazione o di acquisto. Oppure si possono verificare livelli di prezzo che cambiano in funzione del ciclo di vita del prodotto, con la conseguente possibilità di mettere in atto sconti e promozioni.
Luogo.
Per quanto riguarda il luogo, invece è quella che viene definita la strategia di
multichannel pricing. Una strategia che, oltre a prevedere una diversificazione del prezzo tra canali digitali e canali tradizionali, può contemplare una differenziazione anche tra i diversi canali digitali: sito web, aggregatori d’offerta, social e applicazioni possono veicolare pacchetti d’offerta e prezzi diversificati.
Utente.
Infine la diversificazione del prezzo può seguire il criterio della personalizzazione. Più un prodotto si modifica in base ai bisogni, gusti e desideri dell’utente di una community, più è facile impostare una strategia di prezzo personalizzato.
La leva del prezzo, in questo caso, muta a seconda del livello di engagement e di affinità con l’utente stesso. Più si incrementa la percezione da parte dell’utente di un’offerta diversa, personale, più facilmente diventa cliente.