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Fusione Nexi e Sia: verso la transizione digitale del Paese

Fusione Nexi e Sia: verso la transizione digitale del Paese ottobre 7, 2020
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Negli ultimi giorni si è parlato molto della fusione Nexi e Sia, due importanti società italiane che operano nel mercato dei pagamenti digitali. In quest’articolo analizzeremo in che modo la fusione Nexi e Sia potrebbe cambiare l’ecosistema dei pagamenti, e contribuire alla crescita dei digital payments in Italia.

Fusione Nexi e Sia: un Campione nei pagamenti digitali

L’obiettivo della fusione Nexi e SIA è dar vita ad una realtà leader nei pagamenti digitali, a livello nazionale e internazionale. Se l’operazione dovesse essere portata a termine, nascerà una delle società più grandi d’Europa nel settore dei Digital Payments, con una capitalizzazione di oltre i 15 miliardi di euro.  Il nuovo gruppo arriverebbe infatti a detenere il 70% delle quote di mercato e vanterebbe una presenza in 15 paesi, soprattutto in Europa.

Come operano e quali servizi offrono NEXI e SIA

Nexi, ex CartaSi che vede tra gli azionisti maggioranza IntesaSanPaolo, si occupa di erogare servizi principalmente alle banche, e in parte a clienti istituzionali, come la Pubblica Amministrazione. Tra i servizi di pagamenti digitali più famosi:
  • fornitura e la gestione dei POS;
  • emissione di carte di credito.
Mentre Nexi opera nei pagamenti digitali, Sia, gestita da CDP (Cassa Depositi e Prestiti), lavora soprattutto come Payment Processor nella creazione e nella gestione dell’infrastruttura che viene poi utilizzata dalla banche. Le aziende in un certo senso sono, quindi, complementari e fondendosi potrebbero essere in grado di gestire ogni fase di un intero sistema di pagamento.

Pagamenti digitali in Italia: cosa potrebbe accadere

Secondo gli analisti, la nascita di un gruppo così importante, in termini di capitalizzazione e mercato, è un’opportunità imperdibile di far crescere un mercato che in Italia non è ancora consolidato. Sebbene con il lockdown il nostro Paese abbia avuto una spinta verso i pagamenti digitali, in particolar modo contactless, l’Italia è ancora indietro nell’utilizzo delle carte di credito e di altri sistemi di pagamento digitale. Questa fusione potrebbe portare due importanti conseguenze:
  • da un lato garantire alle banche un Partner affidabile e di respiro internazionale;
  • dall’altro incentivare il passaggio al cashless, auspicato anche dal Governo.
Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia e delle Finanze, ha, infatti, dichiarato che la fusione “contribuirà alla transizione digitale in un ambito decisivo come quello dei pagamenti elettronici, garantendo più rapidità, sicurezza e trasparenza alle aziende grandi e piccole, agli istituti bancari, alla Pubblica amministrazione e ai cittadini”.

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