Negli ultimi giorni si è parlato molto della
fusione Nexi e Sia, due importanti società italiane che operano nel
mercato dei pagamenti digitali.
In quest’articolo analizzeremo in che modo la fusione Nexi e Sia potrebbe cambiare l’ecosistema dei pagamenti, e contribuire alla
crescita dei digital payments in Italia.
Fusione Nexi e Sia: un Campione nei pagamenti digitali
L’obiettivo della fusione Nexi e SIA è
dar vita ad una r
ealtà leader nei pagamenti digitali, a livello nazionale e internazionale.
Se l’operazione dovesse essere portata a termine, nascerà una delle
società più grandi d’Europa nel settore dei Digital Payments, con una
capitalizzazione di oltre i
15 miliardi di euro.
Il nuovo gruppo arriverebbe infatti a detenere il
70% delle quote di mercato e vanterebbe una
presenza in 15 paesi, soprattutto in Europa.
Come operano e quali servizi offrono NEXI e SIA
Nexi, ex CartaSi che vede tra gli azionisti maggioranza IntesaSanPaolo, si occupa di erogare
servizi principalmente alle banche, e in parte a clienti istituzionali, come la Pubblica Amministrazione.
Tra i servizi di pagamenti digitali più famosi:
- fornitura e la gestione dei POS;
- emissione di carte di credito.
Mentre Nexi opera nei pagamenti digitali,
Sia, gestita da CDP (Cassa Depositi e Prestiti), lavora soprattutto come
Payment Processor nella
creazione e nella gestione dell’infrastruttura che viene poi utilizzata dalla banche.
Le aziende in un certo senso sono, quindi,
complementari e fondendosi potrebbero essere in grado di gestire ogni fase di un intero sistema di pagamento.
Pagamenti digitali in Italia: cosa potrebbe accadere
Secondo gli analisti, la nascita di un gruppo così importante, in termini di capitalizzazione e mercato, è un’
opportunità imperdibile di far crescere un mercato che in Italia non è ancora consolidato.
Sebbene con il lockdown il nostro Paese abbia avuto una spinta verso i pagamenti digitali, in particolar modo
contactless, l’Italia è ancora indietro nell’utilizzo delle carte di credito e di altri sistemi di pagamento digitale.
Questa fusione potrebbe portare due importanti conseguenze:
- da un lato garantire alle banche un Partner affidabile e di respiro internazionale;
- dall’altro incentivare il passaggio al cashless, auspicato anche dal Governo.
Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia e delle Finanze, ha, infatti, dichiarato che la fusione “contribuirà alla transizione digitale in un ambito decisivo come quello dei pagamenti elettronici, garantendo più rapidità, sicurezza e trasparenza alle aziende grandi e piccole, agli istituti bancari, alla Pubblica amministrazione e ai cittadini”.